STORIE di ROCCHE
La
Rocca Maggiore e la Rocca
Minore rappresentano uno degli
esempi più emblematici
degli interventi di politica
difensiva effettuati dal Cardinale
Albornoz , dal 1353 al 1367,in
Umbria.
La Rocca Maggiore sorse probabilmente
all'inizio del secolo XII
, sulle rovine di un'antica
arce etrusca , in posizione
tale da poter dominare Assisi
e la valle del Tescio.
Le prime notizie certe che
abbiamo sulla Rocca risalgono
al 1174, quando l'Arcivescovo
di Magonza ne prese possesso
per conto di Federico Barbarossa,
e da allora fu sede del potere
feudale germanico fino a che
Papa Innocenzo III cacciò
il duca di Spoleto e con lui
il piccolo Federico II di
Svevia. Il popolo per la gioia
di essere rientrati sotto
la tutela papale abbattè
torri e mura simbolo della
dominazione imperiale.
La città rimase sotto
il dominio guelfo fino al
1319 quando se ne impadronì
, con l'aiuto di Federico
da Montefeltro e del Vescovo
di Arezzo, Guido Tarlati,
il ghibellino Munzio di Francesco
I Brancaleoni da Piobbico,
i ribelli da lui capeggiati
si abbandonarono anche ad
atti di vandalismo sacrilego
e simoniaco vendendo il tesoro
conservato nella Basilica
di San Francesco ai mercati
di Arezzo, Fabriano e Firenze
per 14.000 fiorini.
Al termine della guerra tra
Assisi e Perugia , nel 1321
una breve pace fu prologo
di molti anni di insanguinate
e cruenti battaglie al termine
delle quali, nel 1330, le
due rocche risultavano alquanto
danneggiate e in stato di
abbandono; tali rimasero sino
al 1362 quando, il Cardinal
Albornoz, decise le opere
di ristrutturazione e rinnovamento
che comprendevano, oltre il
recupero delle due rocche
assisane, la creazione di
un sistema difensivo che dominasse
tutta la pianura utilizzando
castelli preesistenti fortificadoli
e ampliandoli per questo fine.
Grazie a quest'opera di ingegno
militare, Assisi e il suo
territorio diventarono sempre
più ambita meta per
il controllo della pianura
tra Perugia e Foligno e delle
sue vie di comunicazione.
Nel 1385 Assisi ripassò
sotto il dominio ghibellino
con il Conte Guglielmo di
Carlo Fiumi, alleato dei perugini
nella lotta antipapale. L'altalenante
avvicendamento guelfi-ghibellini
si protrasse sino al 1442
quando, dopo un lungo assedio,
prima la Rocca Minore, il
13 dicembre ,poi la rocca
Maggiore, il 18 gennaio, si
arresero a Niccolo I Piccinino
il quale vi imprigionò
il suo fido Antonello della
Torre , Signore di Sterpeto
, accusato di tradimento ,
e ve lo lasciò morire
dopo atroci sofferenze.
Dal 1458 iniziarono altri
lavori di ampliamento con
la costruzione del torrione
ottagonale, e la realizzazione
di un corridoio di collegamento
dalla rocca al maschio per
concludersi quasi un secolo
dopo nel 1538 con l'inserimento
nel sistema difensivo di un
bastione d'ingresso circolare
su cui spicca , ancor oggi,
lo stemma pontificio.
Nel 1501 Assisi fu occupata
da Cesare Borgia, le cui milizie
saccheggiarono le chiese e
stuprarono le suore.
Oggi, la Rocca Maggiore appare
costituita da una cinta trapezoidale
con torri in ciascun angolo.
Al centro si trova il castello
munito di un'alta torre e
la cinta muraria, che termina
con la torre dodecagona.
Breve
descrizione
Il Cassero di S. Antonio,
meglio conosciuto anche dagli
assisani come rocca Minore,
deve il suo nome alla confraternita
di S. Antonio e S. Giacomo
che si trova presso la porta
dei Cappuccini sottostante
alla rocca. Viene anche chiamata
Rocchicciola. Entrambe le
rocche sono collocate nei
punti piu' alti di Assisi
e sono collegate tra loro
da una lunga muraglia nella
quale , si crede, ci sia un
percorso segreto.
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