Ricette
di Assisi
Torta al Testo
Mettere la farina a fontana,
aggiungere un pizzico di sale e di lievito,
acqua tiepida fino a raggiungere un impasto
morbido ma consistente. Spianare con il
matterello in sagoma quasi ovale ad uno
spessore di cm. 1 o 1.5.
Sollevare e appoggiare sopra un testo caldo
(per vedere se caldo spargere un po' di
farina e controllare che non bruci) posto
sulla brace del camino. Con una forchetta
bucare dappertutto l'impasto in maniera
che non si gonfi, poi prendere un coltello
a lama lunga per staccare l'impasto dal
testo, dopo pochi minuti girare e finire
di cuocere. Si accompagna con la cacciagione,
particolarmente in salmì è
doveroso servirla con il pollo in padella.
Tagliata a triangoli si riempe con il prosciutto
nostrano. Per renderla più saporita
si può addizionare all'impasto formaggio
grattugiato o ventresca tagliata a pezzettini.
Strangozzi
Prendete la farina
ed impastatela con tanta acqua quanta ne
occorre per ottenere una consistenza abbastanza
dura. Stendetela quindi sulla spianatoia,
lasciatela asciugare un po'. Tagliatela
a strisce, della larghezza di circa un centimetro.
A parte in una padella, poneteci l'olio,
l'aglio ed il peperoncino. Fate soffriggere
e quando l'aglio sarà rosolato toglietelo
dalla padella, aggiungete i pomodori maturi
tagliati a pezzetti ed il sale. Quando gli
strangozzi saranno ben asciutti, cuoceteli
in acqua salata al punto giusto, scolateli
e saltateli in padella nella salsa. Gli
strangozzi o "strozzapreti" erano
così chiamati perchè durante
il dominio dello Stato Pontificio, in Umbria,
gli anticlericali, si appostavano in punti
strategici per aspettare il passaggio di
qualche prete. All'arrivo dei preti, essi,
si toglievano le stringhe (i lacci) e con
esse li assalivano e li strangolavano. Si
dicono strangozzi o strozzapreti perchè
hanno appunto la forma di stringhe. Gli
strangozzi possono anche essere cucinati
con una salsa di tartufo nero, o con una
salsa a base di funghi olive nere prezzemolo.
Frascarelli
Si prende la farina
(120 gr. a persona) e la si pone sulla spianatoia;
poi con una scopetta di saggina bagnata
nell'uovo sbattuto (1 persona), si spruzza
su di essa per far si che si formino tante
minute pallottine quindi si setaccia di
nuovo: le pallottine rimangono tutte nel
setaccio (mentre la farina in esubero ricade
nella spianatoia). I frascarelli o mullichelle
in tal modo ottenuti, si cuociono in acqua
salata per pochissimi secondi, si scolano
e si servono conditi con salse di pomodoro
e basilico.
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